
Sportello Donne e Diritti Cedegolo


Violenza sulle donne, il report dell’OMS
Un’interessante panoramica riguardante il tema della violenza sulle donne a livello globale.
Si tratta di un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal titolo Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti (in lingua inglese).
Secondo tale documento la violenza sulle donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”.
L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e, cosa ben più grave, è che ad infliggere la violenza sia nel 30% dei casi un partner intimo.
Lo studio evidenzia, inoltre, il dovere di tutti di lavorare insieme per eliminare ogni forma di tolleranza verso la violenza femminile e per favorire il sostegno offerto alle vittime di questa esperienza. Le nuove Linee guida proposte dall’OMS hanno come obiettivo principale quello di aiutare i diversi Paesi a migliorare l’approccio utilizzato dal proprio sistema sanitario nell’affrontare casi di abusi.
Per maggiori informazioni riguardo l’argomento consigliamo di leggere l’approfondimento presente sul sito del Ministero della Salute.

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Il Centro Antiviolenza di Darfo Boario Terme (e lo sportello di Cedegolo) e la Rete Antiviolenza di Valle Camonica “Donne e Diritti” sono costantemente attivi nella divulgazione e nell’organizzazione di eventi di sensibilizzazione.
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Codice rosso, cosa prevede la nuova legge sulla violenza contro le donne
Il disegno di legge, ribattezzato “codice rosso”, introduce i reati di revenge porn, sfregi e nozze forzate, impone una stretta sui maltrattamenti in famiglia e aumenta le pene per violenza sessuale e stalking.
Il provvedimento introduce la nuova categoria dei reati di violenza domestica o di genere nell’ambito della quale rientrano il reato di maltrattamenti contro conviventi o familiari, violenza sessuale aggravata o di gruppo, atti sessuali con minorenne, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza e introduce delle nuove disposizioni penali, volte all’irrigidimento del trattamento sanzionatorio e nuove previsioni processuali.
La legge introduce inoltre il nuovo reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612-ter c.p.), c.d. revenge porn, che punisce chi realizza e diffonde immagini o video privati, sessualmente espliciti, senza il consenso delle persone rappresentate per danneggiarle a scopo di vendetta o di rivalsa personale. È punito anche colui che, più semplicemente, condivide le immagini online, con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5.000 a 15.000 euro e prevede una serie di aggravanti nel caso, ad esempio, se il reato di pubblicazione illecita è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato o da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.
Con il nuovo art. 558-bis c.p. viene introdotto il reato di costrizione o induzione al matrimonio, punito con la reclusione da 1 a 5 anni.
Indagine riguardante la percezione della violenza sulle donne nel territorio della Valle Camonica
Questionario a cura di Nicole Ferrati, studentessa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
NonSeiDaSola è l’App di Regione Lombardia
Siamo liete di comunicare che è disponibile NonSeiDaSola, l’App di Regione Lombardia con la quale è possibile ricercare attraverso un sistema di geolocalizzazione i centri antiviolenza e gli sportelli più vicini.
L’applicazione è disponibile per dispositivi con sistema operativo iOS (7.0 o versioni successive) e Android (4.4 o versioni successive) ed è scaricabile gratuitamente su App Store e Google Play .
Scarica l’applicazione e potrai:
- visualizzare e chiamare il numero nazionale di pubblica utilità 1522 gratuito e attivo 24h su 24 eil numero unico di emergenza 112
- ottenere le indicazioni per raggiungere i centri antiviolenza e gli sportelli più vicini a te, visualizzare i servizi offerti, i numeri telefonici e le modalità per raggiungerli;

COME GESTIRE LA SICUREZZA ONLINE FAI-DA-TE
La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel contrastare la violenza sulle donne e fare rete, ma spesso può costituire un’arma a doppio taglio. Molte donne, infatti, si sentono vulnerabili su internet e spesso hanno paura che chi le minaccia possa tracciare le loro attività in rete o scoprire dove si trovano; senza contare i tanti abusi che si possono subire online (foto pubblicate senza il proprio consenso, intrusioni nei propri account, pedinamenti utilizzando la geolocalizzazione di Facebook).
Alcuni piccoli e semplici consigli pratici possono essere molto utili ed immediatamente utilizzabili: da come migliorare la propria privacy sui social media a come proteggere il proprio browser, creare password più sicure e promuovere un uso più consapevole delle possibilità offerte dal web.
Una delle guide più semplici e complete la potete trovare sul sito Chayn. Questi consigli, sebbene scritti con l’intento di aiutare le donne che si trovano in una situazione di violenza domestica o che subiscono stalking, sono validi per chiunque, indipendentemente da genere, luogo o situazione.
La guida Chayn è disponibile anche in: Inglese, Farsi, Francese, Arabo, Spagnolo, Pashto, Russo, Urdu.
Se interessa approfondire la metodologia che abbiamo usato per costruire la guida, a questo link potrai trovare ulteriori informazioni.
Fonte: http://chaynitalia.org/

Che genere di violenza, conoscere ed affrontare la violenza
RECENSIONE DEL LIBRO DELL’AUTRICE MARIA LUISA BONURA in collaborazione con Marcella Pirrone – Edizioni Centro Studi Erickson
E’ sicuramente un libro che possiamo consigliare a tutti e a tutte, professionisti/e e no.
In questo testo l’approccio teorico si interseca con le storie reali incontrate dall’autrice nella sua esperienza professionale rendendo la lettura più leggera e chiara. E’ rivolto a chiunque voglia capire la violenza maschile sulle donne, comprenderla nelle forme, nelle dinamiche e nelle sue conseguenze, ma anche capire che cosa si può fare per affrontarla.
Il libro contiene molti spunti operativi utili ai/alle professionisti/e, ma anche ad amici e parenti di donne vittime di violenza che vorrebbero dare il loro sostegno in modo utile senza rischiare di fare passi falsi e compromettere ulteriormente la situazione.
Tre, infatti, sono gli atteggiamenti più diffusi in chi incontra per motivi professionali o personali donne vittime di violenza: – il movimento centrifugo, che tende a fuggire dalla situazione e a non volerla affrontare; – il movimento centripeto in cui l’osservatore esterno cerca di intromettersi nella relazione sostituendosi alla donna nelle decisioni pensando di poterla così tutelare; – l’alleanza connivente in cui l’osservatore si coalizza con il maltrattante giustificandolo.
La Dot.ssa Bonura spiega con efficacia perché tutti questi movimenti di fatto sono dannosi per la possibilità della donna di avviare un percorso di fuoriuscita dalla violenza. Un quarto movimento, quello del testimone consapevole, è ancora molto poco diffuso, ma è l’unico in grado di generare una possibilità di innescare un percorso positivo.
In genere, quando si parla di violenza sulle donne, pensiamo alla violenza fisica e alla sua forma estrema del femminicidio, ma la violenza comincia quasi sempre con quella psicologica e con forme di controllo che all’inizio della relazione possono sembrare forme di interessamento per la compagna, e possono essere addirittura scambiate per forme d’amore. Saper riconoscere i primi segnali della violenza diventa perciò fondamentale per poterne uscire in tempo: non è mai troppo presto per intraprendere un percorso di emancipazione.
L’autrice affronta il tema a 360° ed aiuta a capire il ruolo che tutti noi abbiamo e gli stereotipi più radicati nella società. Questi stereotipi e queste idee rappresentano il terreno fertile su cui la violenza prospera. Essere testimoni consapevoli, innanzitutto, significa non colludere con il maltrattamento e avere un pensiero critico sugli stereotipi culturali che tutti i giorni ci circondano e non giudicare i comportamenti che, agli occhi di chi non conosce le dinamiche della violenza, possono sembrare paradossali, ma che in realtà sono sono effetti della violenza stessa.
Il libro si articola in due sezioni.
Nella prima parte l’autrice esplora la violenza di genere partendo dalle definizioni e dai luoghi comuni sulle vittime e sui maltrattanti. Elenca, descrivendole anche con storie vere, le varie forme di violenza basate sul genere; entra nelle dinamiche della coppia caratterizzata dalla relazione maltrattante e nei meccanismi che cronicizzano la violenza spiegando chiaramente quali sono i vincoli materiali e psicologici che impediscono, senza un aiuto esterno, la rottura del ciclo della violenza. Ci aiuta a capire che ruolo abbiamo, tutti e tutte, nella rigenerazione della violenza o nella possibilità di interrompere la sua perpetuazione; e in chiusura ci spiega le conseguenze, i danni provocati dalla violenza alle donne, ma anche ai minori che vi assistono. La violenza assistita oggi in Italia non è un reato a sé, ma è un’aggravante del reato di maltrattamento in famiglia; in realtà, spesso, sono proprio i minori che assistono alla violenza sulle loro madri a subire i danni maggiori compromettendo il loro sviluppo psico-fisico.
Nella seconda parte viene analizzata la rete dei professionisti e delle professioniste che intercettano la violenza e vengono illustrate le linee guida su come accogliere ed ascoltare una donna vittima di violenza, il ruolo delle varie istituzioni (dei Centri Antiviolenza, delle Forze dell’Ordine, dei Presidi Sanitari, dei Servizi Sociali, ecc.). Vengono illustrati alcuni strumenti per la valutazione del rischio e le indicazioni su come costruire scenari di protezione e percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Inoltre, sono illustrati gli strumenti legali utili in una situazione di violenza. In chiusura l’autrice ci riporta storie vere di donne che sono riuscite uscite dalla violenza perché questo è il messaggio che dobbiamo riuscire a passare: uscire dalla violenza si può!
Quest’ultima parte potrebbe sembrare rivolta esclusivamente ai professionisti ed alle professioniste, ma è utile a tutti perché illustra ciò che ognuna dovrebbe aspettarsi nell’interazione con la rete e permette così di monitorare l’efficacia di quanto c’è sul territorio.
Il libro è corredato da una bibliografia completa.
Maria Luisa Bonura è psicologa clinica esperta nell’accoglienza di donne vittime di violenza. Si è formata presso il Centro Antiviolenza “Le Onde” di Palermo e ha lavorato per il 1522 (Numero Nazionale di Pubblica Utilità per il contrasto della violenza di genere e dello stalking). Oggi vive e lavora in Trentino-Alto Adige dove coordina un servizio di accoglienza residenziale di emergenza per donne vittime di violenza.

Spot antiviolenza 1522
Ecco il nuovo spot antiviolenza 1522. Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 ore su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Il nuovo sportello antiviolenza “Donne e Diritti” di Cedegolo
Sabato 14 luglio 2018 a Cedegolo è stato inaugurato il nuovo sportello del Centro Antiviolenza “Donne e Diritti” di Darfo Boario Terme
“Donne e Diritti”: il grande progetto di sostegno e aiuto alle donne vittime di violenza, passo dopo passo, sta raggiungendo gli obiettivi che si è prefissato.
Infatti, il Centro Antiviolenza “Donne e Diritti” di Darfo Boario Terme, gestito dall’Associazione “Terre Unite”, lo scorso luglio ha aperto un nuovo sportello a Cedegolo, per offrire un supporto in più alle donne della media e alta Valle che subiscono violenze e maltrattamenti.
Lo sportello è aperto il lunedì dalle 9,00 alle 12,00 e il mercoledì dalle 14.30 alle 17.30, presso il Centro Anziani di Cedegolo, in Via Mercato (Recapiti: 338.3707282, donnedirittidarfo@gmail.com, www.donnediritti.it).
Questo ulteriore passo in avanti nell’aiuto alle vittime è reso possibile grazie alla collaborazione con la Regione Lombardia, la Comunità Montana di Valle Camonica, i Comuni di Darfo B.T. e di Cedegolo, con il Tavolo dei Servizi Sociali Unione Comuni della Val Saviore e tutti i componenti della “Rete Territoriale Interistituzionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne” che agisce in Valle dal 2014, coinvolgendo i principali Enti, Istituzioni e Associazioni.
Ogni giorno un nuovo tassello per costruire il mosaico delineato nel progetto iniziale; ogni
giorno azioni concrete per offrire sostegno e coraggio alle donne soffocate dalla paura e
dalle minacce dei loro aggressori. Ogni giorno un passo verso la civiltà.
Volantino invito inaugurazione antiviolenza Cedegolo