Siamo liete di comunicare che è disponibile NonSeiDaSola, l’App di Regione Lombardia con la quale è possibile ricercare attraverso un sistema di geolocalizzazione i centri antiviolenza e gli sportelli più vicini.
L’applicazione è disponibile per dispositivi con sistema operativo iOS (7.0 o versioni successive) e Android (4.4 o versioni successive) ed è scaricabile gratuitamente su App Store e Google Play .
Scarica l’applicazione e potrai:
visualizzare e chiamare il numero nazionale di pubblica utilità 1522 gratuito e attivo 24h su 24 eil numero unico di emergenza 112
ottenere le indicazioni per raggiungere i centri antiviolenza e gli sportelli più vicini a te, visualizzare i servizi offerti, i numeri telefonici e le modalità per raggiungerli;
La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel contrastare la violenza sulle donne e fare rete, ma spesso può costituire un’arma a doppio taglio. Molte donne, infatti, si sentono vulnerabili su internet e spesso hanno paura che chi le minaccia possa tracciare le loro attività in rete o scoprire dove si trovano; senza contare i tanti abusi che si possono subire online (foto pubblicate senza il proprio consenso, intrusioni nei propri account, pedinamenti utilizzando la geolocalizzazione di Facebook).
Alcuni piccoli e semplici consigli pratici possono essere molto utili ed immediatamente utilizzabili: da come migliorare la propria privacy sui social media a come proteggere il proprio browser, creare password più sicure e promuovere un uso più consapevole delle possibilità offerte dal web.
Una delle guide più semplici e complete la potete trovare sul sito Chayn. Questi consigli, sebbenescritti con l’intento di aiutare le donne che si trovano in una situazione di violenza domestica o che subiscono stalking, sono validi per chiunque, indipendentemente da genere, luogo o situazione.
RECENSIONE DEL LIBRO DELL’AUTRICE MARIA LUISA BONURA in collaborazione con Marcella Pirrone – Edizioni Centro Studi Erickson
E’ sicuramente un libro che possiamo consigliare a tutti e a tutte, professionisti/e e no.
In questo testo l’approccio teorico si interseca con le
storie reali incontrate dall’autrice nella sua esperienza professionale
rendendo la lettura più leggera e chiara. E’ rivolto a chiunque voglia capire
la violenza maschile sulle donne, comprenderla nelle forme, nelle dinamiche e
nelle sue conseguenze, ma anche capire che cosa si può fare per affrontarla.
Il libro contiene molti spunti operativi utili ai/alle
professionisti/e, ma anche ad amici e parenti di donne vittime di violenza che
vorrebbero dare il loro sostegno in modo utile senza rischiare di fare passi
falsi e compromettere ulteriormente la situazione.
Tre, infatti, sono gli atteggiamenti più diffusi in chi
incontra per motivi professionali o personali donne vittime di violenza: – il
movimento centrifugo, che tende a fuggire dalla situazione e a non volerla
affrontare; – il movimento centripeto in cui l’osservatore esterno cerca di
intromettersi nella relazione sostituendosi alla donna nelle decisioni pensando
di poterla così tutelare; – l’alleanza connivente in cui l’osservatore si
coalizza con il maltrattante giustificandolo.
La Dot.ssa Bonura spiega con efficacia perché tutti questi
movimenti di fatto sono dannosi per la possibilità della donna di avviare un
percorso di fuoriuscita dalla violenza. Un quarto movimento, quello del
testimone consapevole, è ancora molto poco diffuso, ma è l’unico in grado di
generare una possibilità di innescare un percorso positivo.
In genere, quando si parla di violenza sulle donne, pensiamo
alla violenza fisica e alla sua forma estrema del femminicidio, ma la violenza
comincia quasi sempre con quella psicologica e con forme di controllo che all’inizio
della relazione possono sembrare forme di interessamento per la compagna, e possono
essere addirittura scambiate per forme d’amore. Saper riconoscere i primi
segnali della violenza diventa perciò fondamentale per poterne uscire in tempo:
non è mai troppo presto per intraprendere un percorso di emancipazione.
L’autrice affronta il tema a 360° ed aiuta a capire il ruolo
che tutti noi abbiamo e gli stereotipi più radicati nella società. Questi
stereotipi e queste idee rappresentano il terreno fertile su cui la violenza
prospera. Essere testimoni consapevoli, innanzitutto, significa non colludere
con il maltrattamento e avere un pensiero critico sugli stereotipi culturali
che tutti i giorni ci circondano e non giudicare i comportamenti che, agli
occhi di chi non conosce le dinamiche della violenza, possono sembrare
paradossali, ma che in realtà sono sono effetti della violenza stessa.
Il libro si articola in due sezioni.
Nella prima parte l’autrice esplora la violenza di genere
partendo dalle definizioni e dai luoghi comuni sulle vittime e sui maltrattanti.
Elenca, descrivendole anche con storie vere, le varie forme di violenza basate
sul genere; entra nelle dinamiche della coppia caratterizzata dalla relazione
maltrattante e nei meccanismi che cronicizzano la violenza spiegando
chiaramente quali sono i vincoli materiali e psicologici che impediscono, senza
un aiuto esterno, la rottura del ciclo della violenza. Ci aiuta a capire che
ruolo abbiamo, tutti e tutte, nella rigenerazione della violenza o nella possibilità
di interrompere la sua perpetuazione; e in chiusura ci spiega le conseguenze, i
danni provocati dalla violenza alle donne, ma anche ai minori che vi assistono.
La violenza assistita oggi in Italia non è un reato a sé, ma è un’aggravante
del reato di maltrattamento in famiglia; in realtà, spesso, sono proprio i
minori che assistono alla violenza sulle loro madri a subire i danni maggiori
compromettendo il loro sviluppo psico-fisico.
Nella seconda parte viene analizzata la rete dei professionisti
e delle professioniste che intercettano la violenza e vengono illustrate le
linee guida su come accogliere ed ascoltare una donna vittima di violenza, il
ruolo delle varie istituzioni (dei Centri Antiviolenza, delle Forze
dell’Ordine, dei Presidi Sanitari, dei Servizi Sociali, ecc.). Vengono
illustrati alcuni strumenti per la valutazione del rischio e le indicazioni su
come costruire scenari di protezione e percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Inoltre, sono illustrati gli strumenti legali utili in una situazione di
violenza. In chiusura l’autrice ci riporta storie vere di donne che sono
riuscite uscite dalla violenza perché questo è il messaggio che dobbiamo
riuscire a passare: uscire dalla
violenza si può!
Quest’ultima parte potrebbe sembrare rivolta esclusivamente
ai professionisti ed alle professioniste, ma è utile a tutti perché illustra ciò
che ognuna dovrebbe aspettarsi nell’interazione con la rete e permette così di
monitorare l’efficacia di quanto c’è sul territorio.
Il libro è corredato da una bibliografia completa.
Maria Luisa Bonura è psicologa clinica esperta nell’accoglienza di donne vittime di violenza. Si è formata presso il Centro Antiviolenza “Le Onde” di Palermo e ha lavorato per il 1522 (Numero Nazionale di Pubblica Utilità per il contrasto della violenza di genere e dello stalking). Oggi vive e lavora in Trentino-Alto Adige dove coordina un servizio di accoglienza residenziale di emergenza per donne vittime di violenza.
Ecco il nuovo spot antiviolenza 1522. Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 ore su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Sabato 14 luglio 2018 a Cedegolo è stato inaugurato il nuovo sportello del Centro Antiviolenza “Donne e Diritti” di Darfo Boario Terme
“Donne e Diritti”: il grande progetto di sostegno e aiuto alle donne vittime di violenza, passo dopo passo, sta raggiungendo gli obiettivi che si è prefissato. Infatti, il Centro Antiviolenza “Donne e Diritti” di Darfo Boario Terme, gestito dall’Associazione “Terre Unite”, lo scorso luglio ha aperto un nuovo sportello a Cedegolo, per offrire un supporto in più alle donne della media e alta Valle che subiscono violenze e maltrattamenti.
Lo sportello è aperto il lunedì dalle 9,00 alle 12,00 e il mercoledì dalle 14.30 alle 17.30, presso il Centro Anziani di Cedegolo, in Via Mercato (Recapiti: 338.3707282, donnedirittidarfo@gmail.com, www.donnediritti.it).
Questo ulteriore passo in avanti nell’aiuto alle vittime è reso possibile grazie alla collaborazione con la Regione Lombardia, la Comunità Montana di Valle Camonica, i Comuni di Darfo B.T. e di Cedegolo, con il Tavolo dei Servizi Sociali Unione Comuni della Val Saviore e tutti i componenti della “Rete Territoriale Interistituzionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne” che agisce in Valle dal 2014, coinvolgendo i principali Enti, Istituzioni e Associazioni.
Ogni giorno un nuovo tassello per costruire il mosaico delineato nel progetto iniziale; ogni giorno azioni concrete per offrire sostegno e coraggio alle donne soffocate dalla paura e dalle minacce dei loro aggressori. Ogni giorno un passo verso la civiltà.